Una nerd da amare (Italian Edition) by Cambria Hebert

Una nerd da amare (Italian Edition) by Cambria Hebert

autore:Cambria Hebert [Hebert, Cambria]
La lingua: ita
Format: epub
editore: HEARTBEAT EDIZIONI
pubblicato: 2023-01-11T23:00:00+00:00


Ivy entrò barcollando poco prima delle sette del mattino. Aveva la camicia abbottonata storta, le scarpe invertite — infilate nel piede sbagliato — e i capelli di una persona che si era rotolata nel letto per metà della notte…

Cosa che, probabilmente, aveva fatto.

Però, non nel suo.

In quello di qualcun altro.

«Sono stanchissima» gemette, poi crollò sul letto.

Io ero in piedi davanti al mio comò, alla ricerca di qualcosa da indossare. Per la prima volta dopo molto, molto tempo, non afferravo il primo capo all’interno del cassetto.

Non ero sicura di quale significato attribuire a quel pensiero.

Okay, invece sì, lo sapevo. Solo che non ero pronta ad ammetterlo con me stessa.

«Hai dormito almeno un po’, stanotte?» le chiesi.

«Uff. Non abbastanza». Gemette di nuovo e si rigirò sulla coperta. «Non posso nemmeno saltare le lezioni, perché stamattina ho un test».

«Vuoi che ti faccia un caffè?» mi offrii.

«Ti adoro» borbottò. Sapevo che stava solo scherzando e che era il suo modo per ringraziarmi del caffè, ciononostante le sue parole mi procurarono una stretta al cuore.

Per anni mi ero ripetuta che andava bene stare da sola. Che non avevo bisogno di amici perché, comunque, avrebbero finito per ferirmi.

Ma, in fondo, a volte pensavo che sarebbe stato bello averne uno.

Scacciai quei pensieri e andai verso la macchinetta nell’angolo della stanza. Era automatica, quindi tutto quello che dovevo fare era inserire una piccola cialda e premere un pulsante.

Pochi secondi dopo, l’aroma del caffè riempì la camera. Aveva un buon profumo e decisi di farmene uno anch’io. Presi una bottiglia di panna dal mini-frigo e ne versai una quantità generosa in entrambe le tazze, poi ne portai una a Ivy.

«Sei la mia salvatrice» disse lei, prendendola e bevendone un sorso.

Tornai al mio comò e rimasi lì a sorseggiare la bevanda calda, riflettendo sul mio misero guardaroba.

«Stai cercando di decidere cosa indossare?» La sua voce era un po’ stupita.

Sospirai.

Ivy apparve al mio fianco, rovistò in fondo al cassetto e tirò fuori un paio di jeans scuri con il cartellino ancora attaccato. Li osservai con curiosità. Non ricordavo nemmeno di averli.

«Come facevi a sapere che erano lì?» le chiesi.

Lei alzò al cielo i suoi occhi arrossati. «Ho frugato tra i tuoi vestiti».

Mi cadde la mascella. Ivy alzò le spalle. «Oh, per favore» disse, come se non avessi dovuto sorprendermi. «Sai benissimo che dovevo constatare se tu possedevi qualcosa che valesse la pena prendere in prestito».

«Di sicuro avrai trovato un sacco di cose» replicai con un sorriso.

Lei rabbrividì. «Hai bisogno di una seria revisione del guardaroba».

A quanto pare non è l’unica a pensarla così, mi dissi mentre afferravo i jeans. Me li aveva mandati mia nonna circa un anno prima. Cercava sempre di inviarmi capi d’abbigliamento carini e alla moda, ma non ne avevo mai indossato nemmeno uno.

Strappai l’etichetta dai pantaloni e me li feci scivolare sulle gambe nude, sotto la maglietta larga che avevo addosso. «Uff, sono troppo stretti» commentai dopo averli abbottonati.

Ivy scoppiò a ridere. «Sono jeans attillati. Devono calzare così».

Andai verso lo specchio a figura intera e sollevai la maglia per studiare il mio riflesso.



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